Scuola vs responsabilita’Educativa scolastica

“sa, perché Maika ragiona in modo molto preciso, direi molto scientifico anche su come evitare o slittare una domanda che a lei proprio di rispondere non le va per nulla. È una bimba che calcola, anche quando si pensa che è concentrata a fare altro. Ma così non è. Non la si prende in giro capisce subito e bene cosa e perché le hai chiesto quella determinata cosa.

Dobbiamo affrontare i test e nei precedenti ha proprio manifestato questa sua allerta mentale… tant’è che per farla rispondere o farle fare un’esercitazione o un semplice disegno io e voi abbiamo dovuto spiegarle molte volte l’utilità e il senso e che era importante rispondere. Alla fine li ha fatte ma per accontentarci, come per dire Vi ho accontentate ora faccio come dico io. Quindi non e’ facile anche perché a volte si sabota sola e ti guarda con aria furbetta per sapere se te ne sei accorta. Ti mette proprio alla prova e alla fine invece di testare noi,lei, è lei che finisce per testare, ed è proprio quello che dobbiamo evitare che faccia. Quindi facciamo così iniziamo questo mese di settembre a parlarle di questi test e della loro importanza anche per aiutarla alle elementari, magari verrà consapevole e collaborera’”…

Che Maika sia furbetta nel senso buono del termine, nulla di nuovo. Lei ti mette alla prova, non la prendi in giro e quando ci provi alla fine ti rendi conto che la prende come gioco e ti guarda come per dire Non ci provare piu, sono più brava io a farvi credere il contrario….non ama essere messa sotto esame anche se gliela giri a gioco e questo se da una parte e’ buono, dall’altra parte no perché quei risultati a lei servono per ottenere il giusto supporto dalla scuola. Vorrei anche io che potesse evitarli ma purtroppo non può perché la scuola italiana fa schifo e per avere diritti devi combattere e presentare documenti carta su carta per tutto… Anche se un bimbo ha bisogno di andare 3 volte al bagno per esigenze fisiologiche, invece che 2, devi portare una carta altrimenti se ne infischiano e poi si lamentano se il bimbo insiste e si ribella…no amore è colpa della carta non nostra…non tua….non loro…ma così non è, è proprio vero il contrario che non vi è davvero la volontà di andare incontro ai bimbi e alle loro esigenze, si deve andare subito al punto, alla fine dei termini programmati per la didattica e se nel frattempo qualcuno si ferma o si fa male o non segue, la responsabilità non è certo dell’insegnante che non lo soccorre, noooooo, la colpa è del bimbo, (tutt’alpiu’ della famiglia per giunta assente in classe), che non supera da solo le sue difficolta’, che sta male, che è pigro……certo….o della famiglia che sto bimbo proprio non lo vuole scolarizzare o renderlo uguale alla massa…ma perché? Esiste una responsabilità educativa scolastica? E che cos’è una nuova moda o un qualcosa che si mangia?

E allora da genitore consapevole e informato lotti, fai di tutto affinché tuo figlio possa ottenere quei diritti che esistono

Perché mica si richiede la luna…ma DIRITTI quella parolina che ne racchiude altre mille e che a tutti si ha il DOVERE di dare…”dovere” un termine che racchiude una responsabilità di presa a carico, di attenzione, di gestione idonea e di rispetto…ma sempre più questi due termini se separati sono sconosciuti figurarsi se li si usa insieme nella stessa frase che cosa accade: smarrimento, confusione, risentimento..

E quindi non puoi fare altro che sottoporre tuo figlio a tali test ben sapendo che un test mica ti può dire per intero di cosa ha bisogno tuo figlio nel reale, mica quel numero rappresenta tuo figlio, mica riescono sempre visto che si deve considerare in primis lo stato emotivo del bimbo stesso, incluso anche la voglia di collaborazione che ha in quel momento, quindi dire che sono un po’ inutili è dir poco a meno che di fronte non hai una specialista brava che si accorga di tutti i sotterfugi utilizzati come difesa e altri comportamenti impropri del bimbo e che li sappia soprattutto gestire.

Ma quelle carte piene di numerini servono. Servono per giustificare le esigenze di tuo figlio, come se gli insegnanti sapessero come sfruttare quei numerini, invece no, non è cosi…giustificare…che termine brutto, volto proprio a una non fiducia, non ci si fida di quello che l’altro dice e quindi non si nota il bimbo stesso…e e ma sono insegnanti quindi…verba volant…carta canta….certo…

Invece di andare incontro al bimbo lo si crocifigge…a prescindere… perché poi ok ti porto la carta ma tu, voi insegnanti tenete fede ai suggerimenti anche sul solo modo di parlare a questi bimbi, che chi è specializzato, sulla carta ha scritto? Non tutti purtroppo e non sempre. Quindi a che pro tre gg di stress di valutazione se poi nulla si segue di ciò che vi è scritto a livello specialmente emotivo? E si ha anche la sfacciataggine di contestare?

Ma siamo in Italia, dove la scuola preferisce porre sotto stress bambini della primaria fregandosene della loro unicità…

Questo perché è davvero orrendo che ad esempio nella mia zona dove ci sono Mila e mila scuole, si e no, ne ho trovato solo 2 di istituti comprensivi che sono ad hoc su ogni tipo di alunni e che FORMANO in modo responsabile e che STIMOLINO nel giusto e corretto modo ogni unicità dell’allievo stesso. Che conosca, per giunta, l’importanza di non far passare tutto il tempo ai bimbi seduti, l’importanza di dare loro strumenti con i quali poter dare sfogo alla loro creatività unendoli agli argomenti trattati in classe volta per volta, che conoscano l’importanza di portarli anche alle mostre a sti bimbi che crescono, infondando in loro passioni da coltivare, che conoscano l’importanza del contatto della natura, dei laboratori intra ed extra scolastici per coltivare tali passioni e non lasciarli soli a se stessi. Insomma…due scuole comprensive, veramente impostate sulla pedagogia educativa e sulla responsabilità scolastica che hanno nei confronti di sti bimbi, su tante altre che potrebbero fare e non fanno.

E chi invece abitano in paesi o città dove tali scuole non esistono? Sono costretti a passare gli anni scolastici come tormenti e lotte o con Adeguamento.

Ma lo vogliamo cambiare il metodo di insegnamento anche in Italia oppure dobbiamo vivere nel terzo millennio ma con le scuole che seguono modelli e insegnamenti degli anni ’40????

A che pro questa evoluzione tecnologica se poi nelle scuole si fatica a cambiare per migliorarsi e ad adeguarsi alle richieste ed esigenze del tempo in cui si vive?

davvero, personalmente mi verrebbe voglia di urlare SE NON VOLETE REALMENTE SEGUIRE ED EDUCARE I BIMBI DI OGGI SODDISFACENDO LE LORO ESIGENZE DEL TEMPO CHE INCORRE, CAMBIATE MESTIERE!!!!! PERCHÉ RISCALDATE POLTRONE FREGANDOVENE DEL VS DOVERE E ADDIRITTURA SOTTOVALUTANDO IL VS LAVORO EDUCATIVO????

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