
Da un articolo di Stateofmind:
La complessità del bambino gifted pone le sue abilità in compresenza a caratteristiche tipiche di questa categoria, tra cui la sovra-eccitabilità nelle sue cinque forme, la sensibilità emotiva, l’intensità, il perfezionismo e l’asincronia. Per sovra-eccitabilità si intende la tendenza del bambino di elevarsi da una situazione di crisi e un livello più elevato di funzionamento intellettivo (Dabrowski e Piechowski, 1977).
Secondo gli autori, le cinque forme sono:
- Sovra-eccitabilità psicomotoria: presuppone eloquio accelerato, attività atletiche intense, incapacità di stare fermi e reazione immediata agli impulsi;
- Sovra-eccitabilità dei sensi: è il bisogno di contatto fisico, di ricevere carezze o di essere al centro dell’attenzione;
- Sovra-eccitabilità immaginativa: incremento delle associazioni di immagini e impressioni, dell’inventiva, visualizzazione vivida e animata. Si manifesta anche attraverso i sogni, gli incubi e alternanza di finzione e realtà;
- Sovra-eccitabilità intellettuale: tendenza a porre domande, voler conoscere in modo incessante, porre l’accento sull’analisi, sul pensiero teorico, sul rispetto della logica;
- Sovra-eccitabilità emotiva: comprende inibizione emotiva, come timidezza o vergogna, preoccupazione per la morte, ansie, paure, vissuti depressivi, sentimenti di solitudine e preoccupazione per gli altri.

La sensibilità emotiva è la tendenza ad essere sensibili, talvolta iper-sensibili, di fronte a minimi cambiamenti nell’ambiente circostante e a manifestare una percettività elevata (Fornia e Frame, 2001). Ciò può causare malessere nel bambino perché il modo in cui egli percepisce la realtà è qualitativamente differente e non semplice da comprendere per le altre persone.
La studiosa Ruf osserva inoltre una spiccata tendenza a esprimere intensità (2005). Questo aspetto si riferisce alla profondità dei sentimenti, comportamenti, della creatività o conoscenza del bambino plusdotato: è una spiccata tendenza a esprimere in maniera intensa tutto ciò che egli fa o dice. Ad esempio, di fronte allo stesso evento negativo, un bambino empatico può provare un lieve sgomento per la sofferenza altrui, mentre un bambino plusdotato potrebbe manifestare turbamento per ore o giorni, riflettendo su quanto sia ingiusto il mondo e la vita, esprimendo talvolta veri e propri sfoghi o reazioni depressive.
Il perfezionismo, spesso accompagnato da un senso di fallimento, è la tendenza a dover esprimere sempre a pieno le proprie abilità, raggiungendo la perfezione in ogni ambito. Ciò può generare un senso di fallimento in quanto spesso il bambino gifted ha la sensazione che ogni suo sforzo per raggiungere la dimensione ideale non sia mai sufficiente (Orange, 1997). Dall’altra parte, le figure genitoriali, gli insegnanti e le figure di riferimento, data le elevate potenzialità, hanno la tendenza ad avere aspettative grandiose sulle sue performance, ciò è motivo di frustrazione per il bambino e talvolta di underachievement, che porta ad eseguire una performance molto al di sotto delle proprie capacità (Renati e Zanetti, 2012) .
Maureen Neihart (2011) fa una distinzione importante tra perfezionismo buono – tentativo equilibrato di dare il massimo in base ai propri tempi e modi – e perfezionismo cattivo, o disfunzionale, ovvero l’ansia esagerata di raggiungere la perfezione, che troverebbe correlazione con lo stress (Adderholdt e Goldberg, 1999; Parker e Mills, 1996). Circa il 20% dei bambini plusdotati manifestano quest’ultimo tipo di perfezionismo (Renati e Zanetti, 2012).
Infine, l’asincronia è un’asimmetria nello sviluppo del bambino dal punto di vista emotivo ed intellettivo, in cui si manifesta un livello cognitivo sopra la media accompagnato da una non-corrispondente maturità emotivo-relazionale e da scarsa capacità di giudizio (Fornia e Frame, 2001). Ad esempio, un bambino di cinque anni con elevatissime capacita nell’ambito delle scienze potrebbe avere paura del buio o ancora bisogno del suo pupazzo preferito per addormentarsi.
Altre caratteristiche che possono manifestarsi nel bambino ad alto potenziale sono specifiche paure – di atti di violenza, di morte, di guerre, di stragi nucleari, di epidemie, del buio, di rapimenti, dei suoni strani, dei fallimenti scolastici, degli incubi, delle creature immaginarie- più frequenti e intense rispetto a quelle dei bambini normodotati (Tippey e Burnham, 2009; Derevensky e Coleman, 1989). Egli può inoltre avere particolare interessamento nei confronti dei temi della giustizia e onestà, provando intolleranza verso ipocrisia e inequità; ciò li porta a voler negoziare le regole e le decisioni con genitori, insegnanti e i pari, al fine di far valere il proprio punto di vista (Fornia e Frame, 2001; Renati e Zanetti, 2012).
Le modalità di apprendimento e i processi di risoluzione dei problemi del bambino plusdotato sono inoltre atipici. Egli può aver bisogno di utilizzare tecniche cinestesiche, manuali, musicali o immaginative per imparare; nelle strategie di problem solving egli può inoltre saltare alcuni passaggi usuali dei processi mentali o utilizzare vie di risoluzione complesse e molto difficili da comprendere per i pari normodotati (Silverman, 2002). Ciò rende difficile il suo apprendimento in ambito scolastico, dove le lezioni sono condotte tradizionalmente e sempre attraverso le stesse modalità.
Queste sono le principali caratteristiche attraverso cui un bambino gifted esprime il suo essere speciale. Come già accennato, spesso sono più evidenti le qualità di spicco rispetto alle fragilità che il bambino inevitabilmente porta con sé, ciò avviene sia in ambito familiare che in ambito scolastico. Sarebbe dunque importante indirizzare l’informazione e la ricerca scientifica verso questo ambito ancora poco diffuso ma indubbiamente affascinante e ricco, al fine di sostenere e accrescere nella maniera più idonea la consapevolezza e la libertà di espressione del potenziale.