
Innovare per includere
Tra i tanti che si occupano di plusdotazione vi è un centro che sta proprio affianco alle famiglie, che le sostengono e che non scompaiono dopo pochi giorni di collaborazione.
Questo centro è Didatticatalenti.
Riporto un loro articolo dove spiegano con un esempio come collaborano per il benessere dei bimbi apc e delle loro famiglie con le scuole https://www.didatticatalenti.com/2019/04/04/la-plusdotazione-in-classe/
Innanzitutto è bene dire che se le scuole collaborassero allora tutto sarebbe più semplice. La Consapevolezza e la Conoscenza aiutano a far sì che percorsi prestabiliti diano il buon risultato sperato.
Ci tengo anche a precisare che la buona volontà da parte degli insegnanti è davvero fondamentale, ovviamente. Il bambino stesso vedendo che gli insegnanti tengono a lui tanto da cercare un modo per poterlo aiutare, si impegnerà in modo profondo per mettercela tutta. Questi bambini, lo abbiamo detto mille volte, pensano prima col cuore e poi con la mente, per questo motivo il rapporto affettivo ed emotivo con gli insegnanti è prioritario.
Considerando che ogni disagio che può provare un alunno è la prova lampante che qualcosa in classe c’è che non va e che va cambiato, gli insegnanti dovrebbero essere i più collaborativi possibili. Perché anche una mosca merita rispetto e considerazione. Figuriamoci i bimbi con delle neurodiversità!
Un appello a tutte le scuole italiane è quello di essere il più collaborativi possibile e di informarsi e formarsi anche su questo argomento, per comprendere meglio gli alunni e comprendere se proprio quel ragazzino definito ed etichettato come uno svogliato e disturbatore della classe o quella ragazzina che si sta in disparte e si isola, magari non possano essere in realtà dei bimbi apc che provano dei disagi in classe e che li manifestano in modo differente.
Perché in tali casi:
Studiato il caso si può scoprire la motivazione del disagio e trovare la giusta via da seguire per tornare a splendere nel mondo. (CIT. Emilia Amodio)